La gómena è un oggetto poco presente in cucina, degno di nota è tuttavia un libro di cucina, il cui titolo è proprio "Gamberi e Gómene", di Adriano Bacchelli e Isaia Gabriele
In una prefazione si legge:
Invasione che cerca e trova ricette, cibi e piatti
geograficamente purissimi o contaminati dall’amore di viaggiatori, turisti e gourmet. Ma il libro è anche un viaggio compiuto lentamente, in punta di piedi, affamato, soprattutto, di facce, storie, panorami ed emozioni. Il fotografo sbarca, scruta, invade spazi aperti, terrazze e cucine, fotografa e “cattura”. Lo scrittore osserva da lontano, ascolta, legge, controlla, confronta e rimane in rada. Un viaggio nella cucina e nei segreti di questi “piccoli frammenti d’Italia” che galleggiano di fronte alla penisola e permette, ad autori e lettori, di assaporare, con la bocca e il naso, cibi e profumi e, con gli occhi, banchine assolate, vicoli ventosi, pescatori e gabbiani, piccole spiagge, pinete e un mare, silenzioso o nervoso, che si estende a perdita d’occhio.
Inoltre lo si può trovare sotto varie forme, ad esempio come oggetto di arredo, come lampadari, o intorno a barattoli, rientrando così nel mondo del bricolage.

È conosciuto a tutto il mondo l'utilizzo in cucina di un "parente" abbastanza lontano della gómena, lo spago, utilizzato in ambito alimentare in diversi modi, dai più tradizionali, come per legare l'arrosto, a quelli più creativi come per, se abbastanza sottile, tagliare a metà torte da farcire.

Infine degna di nota è la presenza in Francia, a Cannes, un ristorante di nome "La Gomena", la cui cucina italiana è valutata con 4,5 stelle dagli avventori