La gómena è di un solo ed unico tipo, dunque non sottoponibile a tassonomia. In ogni caso è possibile classificare le varie cime che si possono trovare su un'imbarcazione: 
  • Lo spago, o gavetta, (sagola) è un tipo di corda sottile. Composto da uno o più trefoli di fibra tessile ritorti, quella maggiormente usata è il lino ma può essere di cotone, canapa, sisal anche se le tecnofibre stanno soppiantando i materiali naturali. La dimensione va da 1 a 5 mm
  • Gómena è il termine nautico con cui si indica una cima, di adeguata sezione, destinata all'ormeggio delle imbarcazioni. È anche un'unità di misura (in inglese, cable) che corrisponde a 1/10 di miglio nautico, cioè a 185 m. La gomena è un cavo torticcio di canapa a grande sezione. Nella marineria moderna è stata sostituita dai cavi sintetici molto più economici e di pari prestazioni se non superiori, che prendono il nome dall'uso che se ne fa, ad esempio: cavo di ormeggio, cavo di rimorchio, di tonneggio, ecc.
  • Gherlino: grosso cavo di canapa o d'acciaio usato sulle navi per ormeggio o per rimorchio

In più possiamo trovarne altre tipologie, sebbene meno comuni:
  • Baderna: cima che si avvolge attorno all’asse dell’elica per evitare infiltrazioni d’acqua dall’astuccio dell’asse dell’elica
  • Alzaia: cavo di grande diametro usato per trainare una nave lungo un fiume o un canale
  • Amantiglio: cima che sostiene parti mobili dell’alberatura, in genere un pennone. Nelle barche a vela indica genericamente la cima collegata all’estremità del boma che ne evita la ricaduta quando questo non è al lavoro.
  • Andrivello: cima passante per un bozzello assicurato ad un albero per sollevare un peso o issare un uomo per lavori. È utilizzato anche per il trasbordo di persone da una nave all’altra.
  • Bastardo: cavo molto robusto in canapa o ferro inserito in sfere di legno duro chiamate bertocci per costituire la trozza ed assicurare all’albero un boma o un pennone con libertà di rotazione e scorrimento lungo l’albero; a bordo delle galee era la più grande vela latina.
  • Barbetta: da barba, cima di lunghezza variabile (dai 10 m ai 12 m) fissata a prua ed utilizzata per ormeggio o rimorchio. Il termine indica anche l’unione di due cime di lunghezza variabile  legateinsieme con impiombatura ed assicurate ad anelli a prua e a poppa, utilizzate sempre per il rimorchio o l’ormeggio.
  • Bolina: ossia fune con cui si indirizzano controvento le vele quadre
  • Borose; sono corte cime usate per legare al pennone il lato inferiore di una vela per
  • diminuirne la superficie esposta al vento.
  • Caricascotte: cima che alza la bugna della vela sopra dello strallo di maestra quando la nave deve cambiare di mure.
  • Codetta: cima assicurata a poppa per ormeggio assieme alla barbetta posta a prua. Si usa anche per operazioni di rimorchio.
  • Cunningham: dal nome del suo ideatore (Briggs Cunningham), cima che scorre in un apposito occhiello (Cunninghamhole) posto sopra del punto di mura che consente di smagrire  partedella vela spostando la freccia massima verso prua.
  • Doppino: cavo o cima che dopo essere stato assicurato a terra su una bitta è riportato sulla nave. un tipo d’ormeggio molto diffuso perché permette di lasciare la banchina lasciandolo scorrere attorno al punto d’ormeggio dopo aver eventualmente sciolte le volte date.
  • Festone: ornamento a prua o poppa degli antichi velieri; nome della cima galleggiante assicurata ai mezzi di salvataggio.
  • Folletto: piccola cima detta anche «fuetto»; nelle imbarcazioni a remi da competizione (scalmiera fuori dallo scafo) che trattiene il remo per impedirgli di scivolare in acqua.
  • Ghinda; cavo; robusta cima per issare e posizionare un oggetto, come i fusi superiori degli alberi composti; era anche detta cavo buono, e l’operazione relativa («ghindare») riguardava le parti superiori degli alberi della nave. Il nome è restato in alcune derive per indicare la manovra con cui si issa il fiocco.
  • Gratile: detto anche ralinga, la cima cucita nell’orlo di ogni lato della vela per accrescerne la resistenza. La specifica del lato della vela che guarnisce, ne fornisce la definizione: gratile d’inferitura, di caduta, di bordame
  • Lezzino cima di piccola sezione
  • Matafione Corta cima passante per l’occhiello d’inferitura di una vela, già usata per assicurare le vele ai pennoni
  • Merlino cima sottile
  • Orza Nelle galee era il nome dato alla fune assicurata in cima all’antenna maestra; il termine è transitato ad indicare il fianco  diuna nave a vela che si trova sopravento.
  • Ralinga Cima cucita per rinforzo al bordo di una vela; sull’orlo inferiore della randa prende il nome di gratile. A bordo dei velieri era detta «ralinga di caduta»
  • Scotta Cavo per governare le manovre correnti: i fiocchi si tesano, la randa si borda.
  • Spaderna Lunga cima da cui si dipartono altre cime con ami usata per la pesca delle anguille.
  • Trappa Detta anche «bastardino», cima collegata ad un’altra d’ormeggio di grande diametro ancorata sul fondo.

Sitografia:
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.heinrichfleck.net/marineria/marineria.pdf&ved=2ahUKEwjh2OWW4trlAhXBGewKHadxDLYQFjAFegQICBAB&usg=AOvVaw3frZTGM3-7JX-Df-Zps9Iz&cshid=1573221346376